Dice…”non avete voglia di lavorare”. Al contrario, è che ci piace cosi tanto il nostro lavoro che sappiamo quando è opportuno fermarsi nell’interesse stesso del (mancato?) cliente.
Mi ha contattato una giovane Signora che sta realizzando una ristrutturazione per un locale di ristorazione che dovrebbe aprire a breve. I lavori sono a buon punto, il locale è molto ampio, su alcune pareti in modo empirico ma molto efficace, sono sono state realizzati dei finti mattoni bianchi, che hanno un loro perché: talmente fatti bene, sebbene artigianalmente, che a vederli almeno al primo impatto sembrano proprio veri. Per intendersi una di quelle pareti (molto di moda adesso) che mi fanno morire: tutte bianche, in mattone, che sembra “pompato a calce” terminologia che significa appunto prendere una vecchia parete in mattoni veri, sabbiarla con idrosabbiatrice per portare via tutte le incrostazioni, riportarla a vivo e infine pitturarla in modo un po grossolano, come si usava una volta, ricorrendo alle pompe che spruzzavano la calce (sia per disinfettare che per coprire, e donare grazie al bianco, un allure di pulito, fresco nell’ambiente).
Ora, a noi non interessa, ripeto, vendere a tutti i costi. Pertanto mi sono limitato a suggerire alcune linee guida, fossi stato al loro posto. Punto primo: in ossequio al minimalismo giocare con meno colori possibile. Semplificare. Avete già montato un gres a terra finto legno coi toni del marroncino chiaro e grigio. Le pareti lasciatele in pace: fate giocare il colore bianco, continuate cosi come avete fatto, al massimo proteggetele con un acrilico trasparente (non spolverano, ma solo per una più facile manutenzione e per far si che, essendo un esercizio commerciale, quindi transitato, vissuto, non si sporchino troppo velocemente).
Lavorate con la luce piuttosto. Quello che avete risparmiato sul materiale investitelo sulle migliori luci che potete. Esaltate queste belle superfici in finto mattone, dategli vita. Vi servirà a dare eleganza al locale e a rafforzare la parvenza di loft che intendete dargli.
Stop. Sono stato contento come avessi fatto una vendita.
Ma a volte è meglio rinunciare piuttosto che rovinare, con una forzatura che stonerebbe, l’uniformità di un ambiente, la sua intrinseca eleganza.
“Ah…se ci fossimo conosciuti prima, ho visto il vostro annuncio su facebook solo ieri sera e vi ho scritto subito” è stato il commento della Signora, al momento di salutarci.
Non c’è problema, ma è chiaro che lo verrò a fotografare lo stesso, all’inaugurazione.
Avanti cosi!