Torniamo un momento sul concetto di illuminazione

Come illuminare una parete rivestita con la pietra?

Ci sono diverse possibilità di illuminare una parete in pietra ricostruita. Vediamo di esplorarne alcune.

come illuminare una parete di pietra
Parete con sorgente luce nascosta

Intanto la prima cosa da fare PRIMA di montare una parete, è prevedere dove vanno posizionati i punti luce. Potremmo arrivare a definire questa come una parte ESSENZIALE del progetto di rivestimento. Ma prima di tutto è bene che tu rifletta su questa cosa:

Una parete rivestita non è nulla se non viene adeguatamente enfatizzata dalla luce!

In più, il gioco prospettico che la luce crea sulla superficie, soprattutto con alcuni rivestimenti, in particolare il PETRA, consente di poter creare degli effetti sorprendenti.

La classica parete dietro il divano nel soggiorno
Effetto doppio; lampada e faretti a sfioro

L’occhio viene “ingannato”: il gioco di luci e ombre che PETRA (o qualunque altro rivestimento avente un aspetto “mosso” o a rilievo) offre quando è colpito da un fascio di luce fa si che l’intera parete rivestita venga percepita come “un tutto unico”. Non si nota, in questo modo, che è composta da tante singole “stecche” o placchette, montate a toccare, ma sembra una texture unica. L’altro effetto è che una superficie cosi illuminata dà l’impressione di maggiore ampiezza all’ambiente nel quale viene montata. Vediamo perché.

PETRA BIANCO BAR GATTA (11)
faretti ad incasso orientabili

Magia?

Non proprio, piuttosto un effetto ottico. Il nostro occhio funziona come uno scandaglio di una nave. Entrando in un ambiente con superfici monodimensionali (piatte, semplicemente pitturate) ci dà la perfetta percezione come fosse un impulso dello scandaglio a “restituirci” l’esatta distanza da dove ci troviamo a dove orientiamo lo sguardo. Al contrario, ricorrendo ad un’illuminazione intelligente, che sappia esaltare l’effetto 3D del rivestimento, non consentiamo all’occhio di avere punti di riferimento, grazie al gioco continuo di luci-ombre generato dalla luce orientata sul rivestimento. Questo permette di avvertire la sensazione di “maggiore ampiezza” di un locale. Grazie a questo semplice “inganno ottico”.

Pertanto, la riuscita di un intervento di rivestimento all’90% dipende da come verrà illuminato.

Petra Primiceri pietra ricostruita pareti finta pietra

Effetto della luce su parete rivestita con PetraSul mercato si trovano tante soluzioni. La tecnologia a LED inoltre, permette notevoli risparmi sui consumi e non è raro che più di qualcuno, a fronte dei consumi irrisori, sia arrivato a collegare le illuminazioni di queste pareti a degli interruttori crepuscolari, in modo da rientrare in casa e trovare già la parete illuminata, autonomamente, al solo calare della luce esterna.

La parete illuminata. (prova luci)

Ecco quindi perché è importante stabilire PRIMA del rivestimento dove devono essere posizionati i punti di luce. Che siano applique, o barre a LED nascoste o le alogene (anche se non cosi “risparmiose” come le luci a LED) ancora molto apprezzate, soprattutto quelle con la parabola interna che consentono la rotazione per inclinare il fascio di luce che emettono verso la parete.

Rivestimento Petra Primiceri pietra ricostruita finta pietra roma
Parete illuminata Petra bianca Primiceri
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un’altra possibilità, l’illuminazione dal basso mediante faretti incassati a pavimento

Le varie tonalità di luci LED (fredda, calda e neutra) consentono di trovare la giusta “cromia” di luce per esaltare il colore del rivestimento.

Parete in PETRA illuminata con faretti led luce gialla

SORGENTE LUCE NASCOSTA PER ILLUMINARE UNA PARETE RIVESTITA.

Preferiamo i punti luce “nascosti”: ci piacciono cioè quelle soluzioni che vogliono valorizzare al massimo i rivestimenti ricorrendo alla cosiddetta sorgente nascosta, mediante velette in cartongesso, o profili di rifinitura che impediscano di individuare “la lampada” ma consentono di governare la luce e dirigerla lì dove noi vogliamo: a pioggia, sulla parete rivestita.

Superficie in MATTONE bianco illuminata da sorgente luce nascosta

Fra le diverse possibilità di illuminazione, una soluzione interessante è quella “a sorgente di luce nascosta”. 

Osserva queste due foto accostate. Si tratta della stessa parete (in questo caso rivestita a mattoni). Guarda la differenza di luminosità fra quella dove a far luce c’è solo l’applique e l’altra con sorgente di luce indiretta (il tubo a LED è inserito nell’incavo fra l’ultima trave, che fa da veletta, e la parete rivestita).

 

Immagina di dover mettere mano ad un ambiente che è già arredato. Si suppone che esista già un sistema di illuminazione. Per intendersi, se la parete da rivestire è in un soggiorno, è lecito aspettarsi che ci sia già una luce per la zona lettura, una per la televisione, un’altra (se c’è) per la zona pranzo che magari illumina il tavolo. Bene, in questo caso, volendo rivestire una parete la soluzione consigliata è quella, dove possibile, di creare una veletta (in cartongesso, in legno) distante 10-15 cm. dall’angolo superiore della parete rivestita dal soffitto (o contro-soffitto).

parete soggiorno QUARZITE con sorgente luce nascosta

La veletta svolge la funzione di “cornice” al rivestimento (marcando il senso di arredo) sia di fornire la sede per alloggiare un tubo a LED che ha il compito di illuminare dall’alto il rivestimento. Più o meno cosi:

la veletta in cartongesso
ecco la parete con la veletta illuminata.

Come realizzare una “veletta”?

Schizzo d'esempio per illuminare con barra LED una parete rivestita
Schizzo d’esempio per illuminare con barra LED una parete rivestita
L’armatura della veletta in cartongesso che dovrà contenere i tubi LED

All’angolo superiore della parete con il soffitto, viene fissato sul soffitto un profilo per cartongesso (montante) ad una distanza di circa 10/15 cm dall’angolo. Su questo si avvita una striscia di cartongesso, legno o qualsiasi altro materiale. Si monta un angolare interno per montare una striscia (o profilo) di rifinitura per non vedere il bordo vivo della veletta da sotto.

L’armatura della veletta, qui facilitata dalle travi in legno del soffitto

All’interno di questo vano che abbiamo realizzato si fissano (in genere vengono già vendute con gli appositi fissaggi) delle barre LED, collegandole ai fili che avremo provveduto a portare nella parte alta della parete (aprendo una piccola traccia prima del rivestimento) da una presa in basso, per consentirci di illuminarla.

La veletta in cartongesso su una parete in roccia antica
Una parete in roccia antica illuminata da sorgente di luce nascosta

Altro beneficio indotto da una corretta illuminazione della parete rivestita.

Ci sforziamo di consigliare, laddove è richiesta la nostra assistenza, di considerare una parete rivestita (indipendentemente dalla tipologia di rivestimento scelto) un VERO E PROPRIO ELEMENTO D’ARREDO. In questo senso scegliere di fare un intervento con questi elementi significa saperlo contestualizzare dandogli un senso, nell’equilibrio complessivo dell’arredamento. Non deve pertanto essere considerato un alieno, ma al contrario CONTRIBUIRE al senso estetico generale dell’ambiente, aumentando il nostro benessere nel vivere lo spazio che abbiamo voluto abbellire in questo modo. Ecco perché ripetiamo fino alla noia che una parete rivestita senza la luce non è nulla: sono quattro sassi (o mattoni) messi lì a caso su una parete senza una ragione, una superficie anonima che non migliora in niente l’estetica di una stanza, di un locale.

E’ vero, esistono anche le striscie a LED. Ma hanno un problema. A prescindere che hanno bisogno, pena l’accorciamento del tempo di vita, di essere montate su degli speciali profili di alluminio “dissipatori” che ne evitano il surriscaldamento, necessitano di un trasformatore. In funzione della lunghezza e quantità questo “bussolotto” ha poi bisogno di essere occultato, in modo che continui a prendere aria (per evitare di surriscaldarsi) ma è oltretutto scomodo da occultare. Per cui è preferibile il tubo a LED. Ne esistono in commercio di tipo “maschiettabile” ossia in funzione della lunghezza della nostra parete, possiamo unire più tubi “a  maschio e femmina” ed ottenere un tubo unico lungo quanto vogliamo, giocando con i multipli che si trovano già in commercio.

Un’altra opportunità è costituita dall’avvento sul mercato di questi nuovi profili per i controsoffitto in cartongesso. Si tratta di profili d’alluminio (buon dissipatore del calore che sviluppano le striscie LED) che consentono di creare delle vere e proprie linee di luce (anche in verticale), come in questo caso:

Ecco il feedback che ci ha mandato un cliente che ha seguito, ed applicato, i nostri consigli, guarda questo breve video:

Notare la differenza, già solo osservando in sequenza queste due foto: osservate cosa è in grado di fare la luce su questa struttura espositiva:

IMG_1777 IMG_1778

In conclusione, ripetendolo fino alla noia, quale che sia il rivestimento che hai intenzione di utilizzare per arredare e rinnovare i tuoi ambienti, di casa o di lavoro, abituati a pensare alla luce come un elemento altrettanto essenziale per la riuscita dell’intervento, per goderne di più, una volta finito e aumentare in tal modo la tua sensazione di comfort.

Scegli il rivestimento che risponde meglio al tuo gusto, che si può “intonare” meglio con il resto del tuo ambiente e manda, se vuoi, qualche foto: ti elaboriamo degli schizzi e delle proposte a stretto giro. (whatsapp 337761312).



Risorse:

Ti guidiamo nel percorso per saperne di più, fornendoti su questo sito informazioni su:

 

 


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